mercoledì 4 novembre 2015

Informarsi per disinformare

Mancano pochi, pochissimi mesi al 2016. 
Abbiamo superato persino l'ultima data di Ritorno al futuro quindi diciamo che ci siamo, che siamo nel futuro e anche se non abbiamo scarpe che si allacciano da sole ( non ancora ), di certo ci si aspetterebbe notevoli passi avanti.
E in effetti li abbiamo fatti.
Da quello che mi racconta mia mamma rispetto a quando lei aveva la mia età, ed è stato solo 30 anni fa, per far capire che non stiamo parlando di cose di altri tempi, abbiamo fatto passi da gigante. 
Mia madre ha dovuto lottare solo per andare alle superiori, che erano nel paese accanto, perché chissà cosa avrebbero pensato i vicini di una ragazza istruita, e io studio a Roma, sono stata in Corea, ho fatto cose che i miei quando erano giovani non potevano nemmeno lontanamente immaginare.
I tempi sono cambiati e così dovrebbe essere anche la mentalità.
Eppure siamo quasi nel 2016 solo sulla carta, perché con la testa siamo secoli indietro, o forse sono troppo avanti io, chi lo sa. 
Abbiamo avuto con l'avanzare degli anni la possibilità di informarci, di farci un'opinione quanto più chiara su tutto. Con un click possiamo avere accesso a tutte le informazioni del mondo, sapere che tempo fa a Bali mentre controlliamo la borsa di New York e osservare casa nostra dallo spazio con i satelliti. Le possibilità sono infinite e quando per la prima volta mi sono approcciata al mondo di Internet l'ho fatto per capire meglio ciò che mi circondava, per conoscere, per saziare la mia fame, per liberarmi da ogni particella di odio che avrei potuto mai provare verso chiunque.
In effetti, l'odio mi fa molto paura. Mi fa paura ciò che l'odio può provocare, ciò a cui porta, ciò che si fa in suo nome. 
Eppure non è stato per tutti così. Per molto il processo è stato completamente inverso e per molti è stato solo un modo in più per capire i motivi per cui quella categoria è sbagliata, o fuori dagli occhi di Dio, o semplicemente, dai, ci sta sulle palle.
Abbiamo avuto gli strumenti per sistemare le cose e li abbiamo utilizzati per creare odio più specifico, più asettico, verso bersagli inesistenti, grazie all'anonimato.
Confondiamo la verità per quella che ci sembra la verità, per la verità che ci fa sentire più sicuri.
Non sappiamo cercare una notizia, non sappiamo dividere quelle vere da quelle false e qualsiasi cosa ci sembra il mantra.
Il corriere della porchetta ci dice che i vaccini creano l'autismo ? Sicuramente è vero.
Ci dice che gli immigrati sono miliardari, abitano al Plaza e di notte quando nessuno li vede vanno a stuprare bambini ? Ovviamente.
Ci dice che la cura per il cancro esiste ed è nelle banane ma le case farmaceutiche vogliono tenerlo nascosto ? Ci puoi scommettere.
Ci da ogni motivo per continuare a nutrirci di disprezzo anche quando la notizia è così falsa che mia cucina di otto anni saprebbe scriverne una più vera ? Crediamogli, ovviamente.
Siamo profondamente ignoranti, e si sa che l'ignoranza provoca paura e la paura ostilità.
Siamo ignoranti e non vogliamo smettere di ignorare, dare una possibilità a qualcosa che vada oltre la nostra mente.
Dovremmo aprire gli occhi, lasciar passare la luce, che si certo di vede meglio rispetto al buio più profondo nel quale stiamo scegliendo di vivere.